CVA SPA ottiene il rating di legalità

Il Rating di Legalità è un importante riconoscimento, di durata biennale, conferito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) alle imprese italiane. Il riconoscimento premia il rispetto dei principi della legalità, della trasparenza e della responsabilità sociale.

Attraverso un processo di miglioramento continuo, nel 2019 CVA ha ricevuto il massimo punteggio conseguibile nel rating di legalità aziendale, riconfermandosi come azienda etica e trasparente. Questo risultato migliora ulteriormente il punteggio di due “stelle” ottenuto nel biennio 2016-2018, con l’attribuzione di un’ulteriore “stella”.

La delibera 14 dicembre 2012 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“Autorità”) recante “Regolamento attuativo in materia di rating di legalità” ha introdotto e disciplinato il rating di legalità, che rappresenta uno strumento innovativo sviluppato dall’Autorità, in accordo con i Ministeri degli Interni e della Giustizia, che riconosce premialità alle aziende che operano secondo i principi della legalità, della trasparenza e della responsabilità sociale. In particolare, ai sensi di quanto previsto dal Decreto interministeriale 20 febbraio 2014, n. 57, sia le pubbliche amministrazioni sia le banche devono valutare la presenza del rating di legalità nella concessione dei finanziamenti: le prime attribuiranno preferenza e punteggi aggiuntivi in sede di graduatoria e una riserva di quote delle risorse finanziarie allocate; le seconde terranno conto della presenza del rating di legalità ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti. Da ultimo, sembra che l’ultima bozza del decreto incentivi preveda una priorità alle aziende che possiedono due stellette nel rating di legalità per la partecipazione alle aste.

Il rating di legalità ha un range tra un minimo di una “stelletta” a un massimo di tre “stellette” ed è attribuito dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle aziende, che vengono verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate. In particolare, per ottenere il punteggio minimo, l’azienda dovrà dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari ex D. Lgs. n. 74/2000, per reati ex D. Lgs. n. 231/2001, per i reati di cui agli articoli 346, 346-bis, 353, 353-bis, 354, 355 e 356 del codice penale e per il reato di cui all’art. 2, commi 1 e 1 bis del D. L. n. 463/1983, convertito dalla legge n. 638/1983. Per i reati di mafia, oltre a non avere subito condanne, non deve essere stata iniziata azione penale ai sensi dell'art. 405 c.p.p., né l'impresa dovrà essere destinataria di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità. Nei confronti dell'impresa, inoltre non dovrà essere stato disposto il commissariamento in base al D. L. n. 90/2014, successivamente convertito in legge.

L’impresa stessa non deve essere destinataria di sentenze di condanna, né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato D. Lgs. n. 231/2001. L’impresa non dovrà inoltre, nel biennio precedente la richiesta di rating, essere stata condannata per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. Non dovrà inoltre avere subito accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione e non essere destinataria di provvedimenti di accertamento del mancato pagamento di imposte e tasse. Dovrà inoltre dichiarare di non essere destinataria di provvedimenti sanzionatori dell’ANAC di natura pecuniaria e/o interdittiva e che non sussistono annotazioni nel Casellario informatico delle imprese di cui all’art. 8 del D.P.R. n. 207/2010 che implichino preclusioni alla stipula di contratti con la pubblica amministrazione o alla partecipazione a procedure di gara o di affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi o forniture. L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di Euro 1.000,00 esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

Il regolamento prevede ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno alle imprese il punteggio massimo di 3 “stellette”. Se ne verranno rispettati almeno 6 si otterranno due stellette.

Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In caso di perdita di uno dei requisiti base, necessari per ottenere una “stelletta”, l’Autorità dispone la revoca del rating. Se vengono meno i requisiti grazie ai quali l’azienda ha ottenuto un rating più alto l’Antitrust riduce il numero di stellette.

L’Autorità mantiene aggiornato sul proprio sito l’elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato attribuito, sospeso o revocato, con la relativa decorrenza.

In data 15 dicembre 2015 CVA ha trasmesso all’Autorità la domanda per il riconoscimento del rating di legalità, con l’obiettivo di vedersi riconoscere 2 “stellette”. Il successivo 06 aprile 2016 l’Autorità, dopo aver effettuato le necessarie valutazioni, ha deliberato di attribuire a CVA il rating di legalità con il punteggio di due “stellette” e due segni “più”, risultante dalla sommatoria di una “stelletta” per il possesso dei requisiti di base di cui alla sezione B del formulario utilizzato per l’istanza e una “stelletta” e due segni “più” per il possesso dei requisiti premiali di cui alla sezione C del formulario utilizzato per l’istanza.

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Ultima modifica: 03/10/2023, 15:21:09 (GMT+2)